La differenza tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza Naturale
Si sente sempre più spesso parlare di intelligenza artificiale; si può interrogare un chatbot, e questo risponde appropriatamente.
Perciò diventa naturale pensare che il chatbot capisca veramente quello che gli si chiede, e che ne sappia più di noi.
Si può addirittura arrivare a pensare che sia pericoloso, e che se continuiamo a dargli sempre più informazioni e sempre più potere alla fine sarà lui a controllarci.
E’ un timore veramente sentito, e a buona ragione.
Eppure un computer è una macchina, istintivamente sappiamo che non è come noi; noi siamo veramente in grado di pensare e di capire, ma una macchina, per quanto possa essere potente, rimane sempre una macchina, non è un essere intelligente.
Questo punto rimane un po’ misterioso, non sappiamo veramente darci una spiegazione.
Proviamoci.
Partiamo da noi stessi.
Come facciamo noi a capire?
Cos’è che ci rende intelligenti?
Noi siamo in grado di leggere un testo e capire, o di ascoltare uno che parla, e capire quello che dice.
Come facciamo?
Leggiamo, e mentre avanziamo con il flusso di lettura, nella nostra mente si forma un’immagine, un’idea di quello che stiamo leggendo. Avviene mentre avanziamo. Non ce ne rendiamo conto, ma avviene, è un miracolo che avviene di routine.
E’ un automatismo, fatto da un computer potentissimo, che ciascuno di noi possiede, che trasforma un flusso di simboli (le parole), o un flusso di onde sonore (la voce), in immagini e scene.
E noi siamo in grado di capire queste immagini e queste scene.
Noi abbiamo il computer, che traduce (decodifica), automaticamente, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, e poi noi capiamo.
Questa parte, questa che capisce, non è il computer, questa siamo noi.
Noi non siamo un computer, siamo la cosa che capisce.
E’ questa la differenza tra l’intelligenza artificiale e l’intelligenza naturale.
Chatbot fa finta di capire, ma non potrà mai e poi mai essere in grado di capire, gli manca quella rotellina che capisce, quella che non è meccanica, e che abbiamo solo noi.
Sai come si fa un computer che fa finta di capire e di dare risposte?
Ecco un esempio rudimentale.
Si costruisce un software che prende un testo, lo suddivide in frasi, ogni frase suddivisa in locuzioni, ogni locuzione suddivisa per importanza. Si costruisce un grande archivio di frasi, locuzioni, parole significative, domande, risposte. Si crea così un enorme archivio.
Questa è la fase in cui si “istruisce” il chatbot.
Poi si fa funzionare il chatbot in modo che sia in grado di “capire” e di “rispondere”.
Prende la domanda, la suddivide in frasi, locuzioni, parole, va a cercare nei suoi archivi le risposte corrispondenti, seleziona quella più pertinente, o più rispondente ai parametri impostati, e fornisce questa risposta alla persona, che rimane a bocca aperta pensando a come si è evoluta la tecnologia, che è in grado di costruire una macchina pensante.
Morale: una macchina “pensante” è sempre una macchina, e come tale è un meccanismo che obbedisce ciecamente alle impostazioni di fabbrica e ai settaggi degli operatori.
Qualcuno che pensa veramente c’è, dietro all’intelligenza artificiale, ma non è la macchina, è chi costruisce e opera la macchina.
P.S.: In questo articolo non c’è nessuno svilimento della tecnologia dell0intelligenza artificiale. Questa può essere un ottimo strumento di progresso, se posta nelle mani di persone sane ed etiche.