LA GRAMMATICA IDEALE
La grammatica ideale.
L’uso della lingua è prevalentemente automatico.
Funziona in modo simile a quello dei muscoli volontari: sebbene quando camminiamo non abbiamo il controllo consapevole e volontario di ogni singolo muscolo, tuttavia all’occorrenza lo possiamo fare.
Per camminare agiamo semplicemente con l’intenzione. Vogliamo muoverci verso un punto della stanza, e la macchina ci sposta. Questo succede però perché da bambini abbiamo imparato a camminare. Possiamo però aver imparato a camminare bene, in modo regolare, oppure in modo impacciato e difettoso.
Così vale per la lingua.
Comprendere ed impiegare il linguaggio orale e scritto avviene in gran parte in modo automatico. Sono cioè automatici i meccanismi attuativi.
L’importante però è che noi conserviamo il controllo della macchina, nel senso che abbiamo il controllo di quello che vogliamo dire e quando lo vogliamo dire, e abbiamo il controllo su quello che vogliamo ascoltare.
Più ci allontaniamo da questo controllo, più diventiamo noi stessi degli automi.
E la grammatica che cosa c’entra in tutto questo? C’entra, e alla grande, perché se noi non conosciamo la grammatica non abbiamo il controllo della macchina. E quindi non capiamo, e quindi non ci sappiamo esprimere, e quindi diventiamo dei robot o dei pappagalli, e quindi il nostro QI si abbassa.
Benissimo, potremmo dire, difatti è proprio per questo che si studia la grammatica già alle elementari. Ma qui purtroppo c’è una grande, imbarazzante, complicazione. Che cos’è che studiamo quando studiamo grammatica? A che cosa ci serve sapere che ci sono articoli, congiunzioni, pronomi, verbi, eccetera? E’ così che si impara la lingua e la grammatica?
Impariamo a studiare la lingua come se fossimo delle macchine, anziché i macchinisti, ecco che cos’è che non va, e più studiamo più diventiamo delle macchine.
D’accordo studiare il funzionamento della macchina, ma la macchina serve per tradurre il pensiero, ed è dal pensiero che bisogna partire, no? Ed è al pensiero che occorre arrivare, no? Ecco, la grammatica ideale deve partire dal pensiero, descrivere come si traduce in parole, e poi come si riforma il pensiero partendo dalle parole. La grammatica ideale deve insegnare ad esprimersi e a comprendere. Anche in modo automatico, alla fine, ma è l’automatismo di chi è padrone della macchina, e la può far funzionare a piacimento.