PAROLE, CONCETTI E AUTOMATISMI

PAROLE, CONCETTI E AUTOMATISMI. La parola, come suono e forma grafica, è lo strumento, il mezzo per effettuare la comunicazione.

La parola e la frase, come concetti, sono l’essenza della comunicazione, è ciò che veramente conta.

Le regole sono solo degli artifizi, delle convenzioni, per rendere efficace la comunicazione.

Potrebbero essere cambiate, ignorate, invertite, tutto è lecito se la comunicazione funziona, se il concetto viene trasmesso.

Magari è per questo che c’è così poca attenzione alle parole e alle regole, eccetto che nelle persone molto formali e nei grammatici. E’ per questo che la parola è relegata tra gli automatismi. Alla persona interessa che il suo risultato venga raggiunto, non importa come.

Come una persona si arrangia, con il lessico che ha a disposizione, in una terra straniera.

E come un ascoltatore non si fa tante domande, quando ha afferrato il concetto.

Il problema sorge quando anche il concetto va a finire tra gli automatismi. Allora uno è posseduto dalla macchina, e diventa un robot. Legge meccanicamente, non capisce e va avanti lo stesso, parla senza averlo veramente stabilito, ma solo per reazione, per automatismo.

Questo è il problema alla base di questa società materialistica. Il pensiero, lo spirito, sono negati, sono stati assimilati alla materia, sono materia. Tutto è materia dunque.

Fortunatamente c’è anche una via di uscita: la Tecnologia di studio. Con la Tecnologia di studio (non quella che fa diventare le persone come delle macchine, ma quella centrata sulla comprensione) si può ottenere il rifiorire della civiltà, la rinascita dell’Umanità.